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Sindrome dell’ovaio policistico: facciamo chiarezza

In qualità di ginecologa, spesso mi ritrovo in studio ragazze e donne che, raccontandomi la loro storia clinica, attribuiscono le loro problematiche alla presenza di un ovaio policistico, micropolicistico, multifollicolare o ad una sindrome dell’ovaio policistico

Nonostante la grande varietà di sintomi e fattori specifici, la stragrande maggioranza di loro usa erroneamente questi termini come sinonimi, rischiando così di sottovalutare il problema, rivolgersi allo specialista sbagliato o addirittura sottoporsi a terapie inefficaci o controproducenti.

Da qui la necessità di fare chiarezza.

Ovaio multifollicolare (MFO) o multicistico

Si tratta di una condizione ginecologica femminile caratterizzata dalla presenza di numerosi follicoli (da 6 a 10) all’interno delle ovaie, le quali possono apparire di volume normale o lievemente aumentato.

Detto anche ovaio multicistico, questa condizione si può individuare tramite una visita ginecologica di routine con ecografia transvaginale durante la quale i follicoli appaiono come tante piccole cisti nelle ovaie. Queste “sacche” contengono in realtà gli ovociti in via di maturazione e costituiscono parte della riserva riproduttiva della donna.

Tipica nelle giovani donne in pubertà, l’ovaio multifollicolare interessa 10 donne su 100 ed è per lo più asintomatico, non comporta cicli anovulatori o problemi di fertilità, quanto piuttosto lievi alterazioni del ciclo mestruale che in genere si risolvono spontaneamente con l’avanzare dell’età

Ovaio policistico (PCO)

Conosciuta anche come ovaio micropolicistico o microcistico, l’ovaio policistico è una condizione fisiologica caratterizzata dalla presenza di cisti(tra 6 e 10) di dimensioni ridotte (da 4 a massimo 10 mm) a carico di una o entrambe le ovaie, che in ecografia spesso appaiono ingrossate

Tra i principali sintomi dell’ovaio micropolicistico (PCO) ci sono disturbi mestruali di vario tipo – cicli irregolari (oligomenorrea) o assenti (amenorrea), dolorosi (dismenorrea) o molto lunghi e abbondanti (ipermenorrea) – e in alcuni casi la mancanza di ovulazione nel ciclo mestruale (anovulazione cronica) che può determinare problemi di fertilità e difficoltà nel rimanere incinta.

Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

Si tratta di una vera e propria patologia/sindrome multifattoriale caratterizzata da un ampio spettro di sintomi ormonali, endocrini, riproduttivi e metabolici

La PCOS può essere accompagnata da ovaie dall’aspetto policistico, ingrossate, con 10 o più cisti di dimensioni comprese tra i 4 e i 10 mm, ma non è la regola.

Tra i segni e sintomi più comuni della sindrome da ovaio policistico ci sono:

irsutismo, ipertricosi, acne, seborrea, virilizzazione (con alopecia androgenetica, aumento della massa muscolare, clitoridomegalia, variazioni del timbro della voce, riduzione del seno, modificazione dei depositi di grasso corporei in senso maschile) tutti legati a squilibri ormonali causati da un’elevata produzione di androgeni e testosterone e una bassa produzione di progesterone;

ciclo mestruale irregolare o assente(amenorrea), mancanza di ovulazione, infertilità;

disturbi metabolici dovuti alla glicemia elevate e/o alla resistenza insulinica come obesità, sovrappeso o difficoltà a dimagrire;

disordini psicologici riconducibili alla fisicità e alle alterazioni ormonali che si manifestano con ansia, disturbi dell’umore e disturbi alimentari come anoressia e bulimia.

I sintomi della PCOS possono variare da donna a donna e non è detto che si manifestino tutti contemporaneamente.

La maggior parte delle donne PCOS (circa il 60-70%) è in sovrappeso o obesa, ma la sindrome colpisce anche le donne magre e normopeso che, spesso faticano a ricevere una corretta diagnosi o la trovano solo quando sono alla ricerca di una gravidanza e faticano ad ottenerla.

Per la compresenza di vari fattori e sintomi, la PCOS è una sindrome complessa, sia nella diagnosi che nel trattamento, e pertanto richiede l’intervento di vari specialisti, in primis ginecologo, endocrinologo, nutrizionista che insieme potranno individuare la giusta terapia e indicare alla paziente lo stile di vita più adatto per gestire la sintomatologia specifica del singolo caso.

Inadeguata prevenzione, diagnosi tardiva e/o errata terapia della PCOS, possono portare  a gravi complicazioni che includono il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione, infertilità e l’insorgenza di alcuni tumori.

 

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